Descrizione
Nell’animale – scrive Laborit – non esiste l’omicidio intraspecifico perché l’animale non parla. L’uomo invece ha imparato a uccidere i propri simili anche mediante l’astrazione del linguaggio. La colomba assassinata che dà il titolo al libro è il simbolo di questa furia distruttiva che si nasconde nel cuore, o più esattamente nel cervello, dell’uomo. Ad essa, alla sua sorgente, alle radici della violenza, Laborit si vuole avvicinare il più possibile, pur sapendo benissimo che lo stato delle nostre conoscenze, la nostra scienza, non ci permettono ancora di toccarla, di vederla distintamente. Abbiamo il troppo piccolo e il troppo grande, la chimica del sistema nervoso e i comportamenti esteriori, individuali e collettivi; sappiamo di cosa è fatta la lava e assistiamo agli effetti devastanti delle colate, ma non riusciamo a localizzare il vulcano, l’eruzione resta invisibile. Eppure la strada è segnata: c’è un punto verso cui le due linee convergono. Per giungervi occorre il coraggio intellettuale degli spiriti forti, perché in definitiva si tratta di guardare al nostro male.