Descrizione
In questo libro ripercorro la mia vita. Ed è una vita ricca di eventi di tutti i generi, sul piano nazionale e sul piano internazionale. Una vita privata e una vita politica, attraverso le vicende principali di questo secolo. Sono stato fascista e antifascista, comunista e anticomunista, andando incontro a tante illusioni e a tante delusioni. Sono stato poi perseguitato dai fascisti e dai comunisti, e raccolgo qui i documenti delle due persecuzioni. Documenti personali e genuini, capaci di testimoniare consensi e dissensi, odi e amori, negli aspetti più sinceri e più falsi della vita dei nostri tempi. Documenti impressionanti per la schiettezza dei sentimenti e delle reazioni; ma documenti, soprattutto, colti nel vivo di confessioni non volute e non frenate. Sono prospettive umane che rappresentano stati d’animo gratuiti, e perciò capaci di rivelare verità immediate e traditrici. Ma le verità che risultano dal racconto sono poi tali da rivelare certi aspetti reconditi della mia vita, che si offrono nella loro oggettività, al di là di ogni intenzione di valutarli o sottovalutarli. Io sono così e cerco di dirlo nel modo più ingenuo possibile. Il fatto di essere così è testimoniato soprattutto dal fondamento della mia narrazione che è la certezza del mio essere incosciente. Il titolo Memorie di un incosciente è venuto fuori da una posizione speculativa lungamente maturata e diretta a dimostrare che l’uomo non conosce se stesso, non possiede se stesso, non è libero, e assiste soltanto a ciò che avviene in lui. Io non sono artefice di me stesso, non mi sono costruito, ma sono stato costruito, così nel bene come nel male, dal mondo di cui sono espressione. Mi ha formato e mi forma ogni giorno la fortuna di cui sono figlio. Sono stato regalato a me stesso, al di là di ogni mia volontà e di ogni mio programma. Guardo a me stesso come a una sorpresa che può generare soltanto uno stato di stupore. Nella seconda parte del libro ho raccolto alcuni medaglioni nei quali rievoco le persone di grandi italiani che ho conosciuto in modo particolare e che ho seguito da vicino. Sono Giovanni Gentile, Benedetto Croce, Benito Mussolini, Giuseppe Bottai, Palmiro Togliatti, Paolo VI. Anche qui la documentazione è di carattere personale, attraverso scritti autentici, dettati da sentimenti contrastanti, così in senso positivo come in senso negativo. Pro o contro, ma sempre espressioni di atteggiamenti quasi sempre poco controllati e perciò sostanzialmente rivelatori. Le Memorie di un incosciente sono certamente un libro scritto da me. Sono una confessione esplicita di quello che credo di essere, ma sono pure un libro che si innesta nella vita di questo secolo, come espressione di una testimonianza. Ne sono, sì, il protagonista, ma, con me, ne è protagonista la realtà di cui sono individuazione. La mia vita è anche la vita di un processo storico, che mi ha fatto e del quale sono testimone. La filosofia rimane nello sfondo, ma è, insieme, la premessa e la conclusione di un impegno che mi ha accompagnato intrinsecamente ed estrinsecamente. Filosofia e non filosofia, nella tensione di una ricerca che non si è mai fermata.