Descrizione
« Pochi libri di storia vera, seria, non romanzata, reggono, per attitudine ad ammaestrare sui tempi e sugli uomini e a costringere ad andare sino alla fine quasi fosse un gran romanzo, al paragone di questo … »: così scriveva Luigi Einaudi presentando « Il mercante di Prato » di Iris Origo. Il protagonista di questa storia vera, il « mercante di Prato», è Francesco di Marco Datini, vissuto tra il 1335 e il 1410. Figlio di un oste, rimasto orfano in giovanissima età, iniziò la sua carriera unendosi, appena quindicenne, a un gruppo di mercanti che si recavano ad Avignone, a quel tempo residenza dei Papi e uno dei più prosperi centri commerciali d’Europa. In quella città, dove il Datini rimase più di trent’anni, si verificò la sua vertiginosa ascesa di grande mercante e « uomo d’affari ». Tornato ricco a Prato nel 1383, aperse una serie di fondaci e costituì « compagnie », oltre che nella sua città natale, a Firenze, a Pisa, a Genova, a Barcellona, Valenza, Maiorca, Ibiza. Attivissimo, metodico, scrupoloso, Francesco Datini conservò con la massima cura il suo vastissimo carteggio commerciale, nonché quello privato, e dette disposizioni perché fosse custodito dopo la sua morte. E infatti nel 1870, in un polveroso ripostiglio del sottoscala della sua bella casa di Prato – il Palazzo Datini -, venne ritrovata la sua corrispondenza, racchiusa in grossi sacchi: 150.000 lettere, più di 500 registri e libri di conti, 300 contratti di società, 400 contratti di assicurazione; Iris Origo infonde nel suo libro nuova vita a queste carte, dandoci un’opera dove l’accurata e puntuale documentazione storica si unisce mirabilmente a un affascinante stile narrativo. Rivive così il vasto e complesso mondo della società mercantile italiana ed europea del Trecento.